Che cos’è e a che cosa serve?
Lo sbiancamento dentale è una procedura cosmetica che permette di riportare il dente al suo colore naturale eliminando eventuali macchie presenti su di esso provocate principalmente dalla nicotina e dall’assunzione di bevande particolari come tè o liquirizia.

In che cosa consiste?

I prodotti che vengono utilizzati per questa procedura odontoiatrica contengono il perossido di idrogeno e il perossido di carbammide: questi ultimi, una volta contatto con il dente, liberano particelle di ossigeno che, dopo essere state assorbite dallo smalto e dalla dentina, distruggono le molecole dei pigmenti responsabili dell’alterazione del colorito della dentatura.


Quanto dura?
La durata della seduta varia a seconda delle condizioni orali del paziente in
questione: in genere il trattamento ha una durata di un minimo di 40 minuti a un massimo di 60.
Per quanto riguarda gli effetti, invece, durano tra i 6 e gli 8 mesi circa; tuttavia essendo che questo trattamento è consigliato ripeterlo solo una volta l’anno, l’igienista a fine seduta può consigliare dei prodotti specifici con i quali è possibile protrarre ulteriormente gli effetti appena raggiunti.
Inoltre, non tutti gli sbiancamenti sono uguali perché la quantità di acido può essere utilizzata in percentuali diverse: sarà l’odontoiatra o l’igienista a stabilire la percentuale di acido più idonea allo smalto del paziente.

È adatto a tutti i tipi di denti?
Lo sbiancamento dentale può essere effettuato solo dopo una visita accurata da parte dell’odontoiatra o dell’igienista che ne attesti la salute orale del paziente.
Inoltre, lo sbiancamento dentale agisce solo ed esclusivamente su denti
naturali: su corono protesiche, otturazioni ecc.. questa procedura non si rivela efficace; al contrario, dopo il trattamento, eventuali corone o otturazioni potranno risultare ancora più evidenti poiché non più adatte al ‘nuovo colore’ raggiunto dei denti naturali.